Intelligenza artificiale e public speaking
- Novembre 4, 2025
- Posted by: BB Creative Team
- Categoria: Comunicazione
Quello che (per fortuna) le macchine non sanno fare
L’intelligenza artificiale è ovunque: scrive testi, prepara slide, suggerisce come parlare in pubblico.
Eppure c’è una cosa che, per fortuna, ancora non sa fare: essere davvero convincente.
Perché il public speaking non è solo una questione di parole ben scelte o di storytelling curato. È un esercizio di presenza, voce, energia e connessione. È la capacità di adattarsi a un pubblico, di cogliere un sorriso, di cambiare ritmo quando percepisci che l’attenzione cala. È, in una parola, umanità.
L’IA può essere una compagna di viaggio utile: aiuta a strutturare un discorso, a generare idee, a semplificare la preparazione. Ma poi arriva il momento in cui devi salire sul palco — o semplicemente davanti a un gruppo di persone — e lì non basta un prompt ben scritto.
Serve esperienza, allenamento, capacità di gestire l’emozione e trasformarla in energia positiva. Serve il confronto con professionisti che ti aiutino a migliorare davvero.
Il public speaking non è un talento innato, ma un’abilità che si costruisce con il tempo, con la pratica e con le giuste guide. Le macchine possono suggerire, ma solo l’essere umano può imparare a parlare con autenticità.
Di questo parlerò nel mio workshop a SMAU, dedicato a chi vuole scoprire come allenare la voce, gestire la paura, costruire un discorso che resti impresso e, soprattutto, comunicare in modo autentico e coinvolgente.
Niente formule magiche o soluzioni automatiche: solo esercizi pratici, esempi concreti e tanta voglia di migliorare.
Anche nell’era dell’intelligenza artificiale, la comunicazione resta — e resterà — la cosa più umana che abbiamo.
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